Cari amici,
il nostro primo socio e amico Prof Gerardo Di Cola, matematico, astrofisico, massimo esperto a livello mondiale del ” Doppiaggio Cinematografico ” e ragazzo del Florida ha voluto dedicarmi questa lettera con la sua composizione grafica del Parco.
PARCO FLORIDA
a Peppe Cirillo
Partii, tornai, ti ritrovai stravolto.
Ti guardavo, mio unico giardino, come un vecchio amico
che più non ha la forza di parlare,
che più non vuole ricordare per sfinimento.
Sterco di rami e finestre squassate,
i canestri infognati che fanno occhiolino
alle serate estive spettrali nei sogni.
Mi disgusto del tuo stato e sono incredulo
degli amici che ti hanno voltato le spalle.
Mi chiedo perché.
Sei stato al centro dei nostri giochi,
sei stato al centro delle nostre serate.
Sei stato il luogo dei nostri primi incontri
Quando la racchetta era di legno
e le menti erano corde tese pronte a vibrare per ragazze pudiche.
L’albero enorme sembra rannicchiato sulle erbacce
che hanno invischiato i vostri cuori e il mio cervello.
Nei campi di gioventù gioca triste il vento
e le cicale non troveranno più vita
tra le manine ondeggianti di Amarcord
che avevo appena visto.
Era l’Aprile del 1974.
Fuori dal cinema a due passi dal parco
decisi di entrare nel mio Florida privato delle manine
che segnavano la fine dell’inverno.
Lo trovai stravolto e io mi stravolsi.
Non potevo non ricordare le mura che tentavano di arginarmi
mentre nelle serate danzanti con un balzo le scavalcavo.
Mi ritrovavo con Togliani, Peppino Di Capri, Celentano
e con Mina provai tre volte, alla quarta desistettero
lasciandomi accomodare come premio della mia costanza.
Non potevo non ricordare Cirillo il mio primo maestro
che rimediò una racchettata sul naso con punto di sutura.
Non potevo non ricordare Camillo che oltre ai campi
non disdegnava d’innaffiarmi nelle giornate di garbino.
Non potevo non ricordarmi……ma adesso faccio fatica…..
Adesso che sono passati oltre sessant’anni
e io mi ritrovo a passarci vicino faccio finta di niente
come quando s’incontra un amico che ti ha tradito
o siamo noi che l’abbiamo tradito ?
Siamo noi ma abbiamo il tempo di rimediare
Per onorare il nostro passato
e proiettarci nel futuro serenamente.
Gerardo Di Cola